Bolivia, ginnastica di stato per la polizia sovrappeso | di Gabriella Saba

La riscoperta delle Americhe è la  rubrica di Gabriella Saba dedicata all’America Latina sul sito di Reportage

 

Per dare peso alla misura con la forza dell’esempio, a mettersi a marciare e a saltellare insieme ai poliziotti, a flettersi e a contorcersi è stato proprio il segretario del Governo boliviano e responsabile del provvedimento del gennaio scorso per i 37.800 agenti di polizia del Paese: trenta minuti al giorno di ginnastica obbligatoria, dalle 6 alle 6,30, prima di entrare in servizio e con lo scopo di evitare di ingrassare e per chi è sovrappeso di smaltire qualche chilo. Le immagini diffuse su tik tok sono piuttosto buffe. Decine di poliziotti, spesso assai maturi e corpulenti, eseguono affannati e con impegno esercizi ritmici che sembrano una via di mezzo tra la zumba e l’acquagym mentre una tonica istruttrice grida gli ordini. In mezzo al loro, il giovane e prestante Eduardo del Castillo, il ministro, spiega ai cronisti quanto sia importante la misura. “Da questo momento cominceremo a licenziare i poliziotti che non abbiano le condizioni fisiche minime per realizzare il proprio lavoro”, aveva annunciato qualche giorno prima. “Vogliamo una polizia sana, una polizia in forma e con un stato fisico eccellente. Lo facciamo pensando alle necessi di tutto il popolo boliviano che merita una polizia che sia in grado di prestare un miglior servizio alla società ”.

Se è vero che i video strappano il sorriso, è incontestabile che l’obesità delle forze dell’ordine boliviane sia un problema, o almeno è visto come tale sia dall’attuale governo sia dai precedenti. Le prime misure risalgono a dieci anni fa. A dare l’allarme era stato il 2 dicembre del 2014 l’allora presidente Evo Morales, grande sportivo e ossessionato dalla forma fisica.  “I militari che trascurano il proprio aspetto non dovrebbero salire di grado”, aveva tuonato. “La forma fisica è un dovere e una responsabilità per i membri delle Forze Armate”. Detto fatto. Qualche giorno dopo la polizia e l’esercito avevano cominciato a redigere una lista dei propri membri sovrappeso in modo da tenerne conto al momento delle promozioni. Mentre il ministro della Difesa, Rubén Saavedra, ordinava che ai militari con chili di troppo fosse proibito indossare l’uniforme e una misura simile venne approvata dalla Polizia. Per inciso, fu solo per il fatto di vestire gli abiti civili che due agenti riuscirono a catturare alcuni ladri in un mercato all’aria aperta di Oruro, a 190 chilometri a sud di La Paz: dato che non vedevano poliziotti in giro, i delinquenti avevano abbassato la guardia. A parte quell’aneddoto, pare che la misura non abbia funzionato come si sperava visto che nell’ottobre del 2016 il comandante generale della Polizia, Rino Salazar, presentò un Plan de Reacondicionamiento Físico nacional che prevedeva ginnastica obbligatoria con l’obiettivo di smaltire peso e migliorare la tenuta atletica. Nel documento venivano indicati nei dettagli perfino gli esercizi da eseguire: trotto, flessioni della braccia e addominali.

A dire il vero ci furono parecchi malumori: i gradi semplici protestavano per il fatto che la misura colpisse solo loro, ma risparmiasse i comandanti. Ed è la stessa lamentela che aveva accompagnato le altre misure. Proprio per questo l’obbligo è stato questa volta esteso ai capi, ed entro qualche mese si dovrebbero vedere i risultati. Per dire quanto sia sentito il problema. Diversi studi medici hanno indagato su soldati e poliziotti e tra i più capillari c’è quello sui militari della II Brigada Aérea Boliviana, con un campione esaminato di 204 persone. A essere sovrappeso è risultato il 72 per cento, mentre soltanto il 36 per cento dichiarava di svolgere attività fisica quotidiana e il 66 per cento ammetteva di abusare di fritti.

 

 

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