Viaggio in Antartide un continente che ha sempre meno ghiaccio

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Comunicato n.44

Il numero 44 di Reportage, l’ultimo del 2020, si apre con l’incredibile storia delle donne nepalesi condotte in India con la promessa di un lavoro come colf, ma che  – attraverso una sorta di “tratta delle schiave” – finiscono nei bordelli. L’autrice è la fotografa portoghese Violeta Santos Moura. Segue il racconto di un lento e silenzioso genocidio, quello dei musulmani – costretti nei ghetti dove non si può né entrare, né uscire – in Myanmar. Il reportage è firmato da Emanuele Giordana, le foto sono di Svetva Portecali. Il terzo lavoro parla degli immigrati afghani “di ritorno”, ovvero coloro che sono stati respinti dai Paesi europei e costretti a rientrare nel loro Paese, nel quale non si sentono più a casa. Autore del testo e delle foto è il giornalista Giuliano Battiston.

Il portfolio centrale è dedicato agli spettacolari ghiacciai dell’Antartide, che sono in progressiva erosione. Le foto sono del fotografo americano, che fa base in Giappone, James Whitlov Delano, prestigioso collaboratore della nostra rivista. Con Alex Rodal (testo) e Javier Corso (foto), fondatori dell’Agenzia Oak stories, ci trasferiamo poi in Svezia, il Paese più generoso e tollerante con gli immigrati extracomunitari, giudicato un modello di felicità e di integrazione sociale (anche qui, tuttavia, esiste una destra xenofoba pericolosa).

Il declino di Acapulco è documentato da Camillo Pasquarelli, che ha fotografato i tuffatori professionisti che, per denaro, si gettano dalle scogliere alte 30-35 metri. Controllata dalle gang che gestiscono il traffico della droga, la città non è più la meta turistica dei miliardari e dei divi di Hollywood come negli anni Sessanta e Settanta, ma un luogo frequentato esclusivamente dal turismo messicano. Nel nuovo numero c’è spazio anche per un reportage “italiano”, dedicato ai quattro anni dal terremoto che distrusse Castelluccio (Umbria), la “patria” della lenticchia. Testo e foto, che dimostrano come tutto sia rimasto come allora, sono del fotografo Gabriele Cecconi.

L’intervista – un’abitudine per Reportage – è di Pier Giorgio Danella, che ha incontrato lo storico inviato di Stern, Jay Ullal, il quale racconta la sua vita di fotoreporter (sua l’unica foto di Arafat, che pubblichiamo, senza kefiah). Non mancano le cinque recensioni librarie, la “Lettera aperta” di Valerio Magrelli, la rubrica “Un autore un libro” di Maria Camilla Brunetti (con Giampiero Calapà), l’editoriale del direttore Riccardo De Gennaro (sull’omicidio di Willy). Il racconto è della scrittrice Rosa Matteucci, la foto Vintage ricorda l’elezione di John F. Kennedy alla presidenza degli Stati Uniti, sessant’anni fa.

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