Un cinema su quattro ruote che va da Rimini in Senegal | Fotoreportage di Fiorella Baldisserri

L’iniziativa è di due coniugi che con il loro camion adattato hanno percorso in questi anni oltre 150mila chilometri e proiettato film e documentari in posti di tre continenti privi di attività ricreative. Un telo appeso a una parete dell’automezzo è lo schermo, mentre il pubblico si siede sui tappetini sotto le stelle.

 

Nel 2009 Francesca Truzzi e Davide Bortot hanno fatto una singolare scelta di vita: hanno acquistato un vecchio camion, trasformandolo in una casa mobile per vivere, viaggiare e, soprattutto, proiettare film in giro per il mondo. Equipaggiato con pannelli solari e tutte le attrezzature necessarie, il veicolo si trasforma in un cinema sotto le stelle: un telo appeso a una parete è lo schermo, mentre tappeti e tappetini davanti al proiettore, alimentato da impianto fotovoltaico, diventano posti per il pubblico. Lo hanno chiamato “Il cinema del deserto”. In questi anni hanno percorso oltre 150mila chilometri, con centinaia di proiezioni in tre continenti. Durante questo periodo, la loro famiglia è cresciuta con l’arrivo di due figlie: Zaira nel 2018 e Leila nel 2020. Il Covid ha soltanto interrotto i loro viaggi internazionali, ma non ha mai mutato il loro stile di vita e le attività di proiezione nell’ambito di festival cinematografici ed eventi culturali in Trentino, Veneto ed Emilia Romagna. Ho avuto il piacere di conoscerli nell’inverno del 2022, e da allora ho seguito molti dei loro spostamenti e la loro vita quotidiana. Sempre disponibili, mi hanno permesso di conoscere il loro stile di vita e entrare in contatto con i loro amici.

Un giorno, sorseggiando un tè nella loro casa mobile, mi hanno detto: “Il nostro è un progetto di reciprocità: riceviamo più di quanto offriamo. Arriviamo in villaggi africani dove l’elettricità è un lusso o in piazze italiane dove non esiste tecnologia. La condivisione di prospettive crea emozioni inestimabili, e questo ci spinge a continuare”. La loro base si trova a Mutonia, un paesino vicino a Rimini, dove crescono le loro figlie. Negli anni hanno migliorato l’organizzazione, creando momenti di libero accesso alla cultura per sensibilizzare gli spettatori su temi come la protezione dell’ambiente, il cambiamento climatico, la migrazione e l’auto-motivazione, trasformando spazi pubblici abbandonati in cinema temporanei attraverso eventi gratuiti. Presto riprenderanno i loro viaggi, prima di tutto in Senegal, dove con il nuovo veicolo che stanno costruendo proietteranno film, mentre insieme a “Bambini nel deserto”, una Ong, con la quale sono associati, parteciperanno a progetti umanitari. (f.b.)

 

Ph. Lavarone (Trento), il “Cinema del deserto” partecipa a un festival estivo. La proiezione è alimentata con un pannello a energia solare, gli spettatori hanno le cuffie audio per non disturbare gli animali.

 

Il portfolio completo è pubblicato su Reportage numero 60 (ottobre – dicembre 2024), acquistabile qui in formato cartaceo e in digitale.

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