Lo scrittore Gavino Ledda, autore del best-seller “Padre padrone”, racconta la sua vita difficile e la Sardegna di oggi. Dopo la ribellione ad Abramo, che l’ha mantenuto per anni nell’ignoranza, si iscrisse all’università e divenne docente di glottologia. A novembre uscirà una nuova versione del romanzo per Mondadori.
Ho intervistato Gavino Ledda dopo che per due mesi ci siamo sentiti quasi tutti i giorni. Voleva che mi facessi un’idea più appropriata di lui, che non si limitasse all’immagine che esce dai suoi libri o che deriva da una certa qual leggenda. Ammesso che sia facile conoscere uno spirito inquieto come quello di Gavino, il pastorello analfabeta diventato letterato e professore di glottologia e, infine, autore negli anni Settanta di “Padre Padrone”, il romanzo nel quale racconta la sua infanzia tra le pecore (il libro ha venduto un milione e mezzo di copie ed è stato pubblicato in trenta lingue). Il padre padrone è il genitore autoritario e ruvido, Abramo, che strappa il figlio alla scuola quando ha appena sei anni e lo “deporta” nell’ovile di famiglia perché lo aiuti con il gregge nella tanca di Baddevrustana, un luogo in cui Gavino patirà, in quasi completo isolamento, l’umiliazione e le sofferenze derivanti da un lavoro disumano e che faranno di lui carne viva. E’ qui che matura, infatti, quell’identificazione con la natura che lo porterà a santificarla sempre, a indicarla come suo punto di partenza, tanto che se gli chiedi quali siano i suoi riferimenti letterari ti risponde Omero e Dante, ma più di tutti Baddevrustana.
Del ruvido terreno, degli olivastri, delle querce imparò in fretta ogni segreto, le imperfezioni delle piante e i fossi del terreno, i suoni della pioggia e i versi delle greggi, le forme delle molte madri “naturali” che avevano preso il posto di quella vera a cui il “padrone” lo aveva strappato. Gavino, lo chiamano tutti. Senza cognome. Gaínu nella sua trasposizione in sardo. Come certi personaggi celebri. (…)
Ph. Lo scrittore Gavino Ledda. Foto di Gabriella Saba.
L’articolo completo è pubblicato su Reportage numero 58 (aprile – giugno 2024), acquistabile qui in formato cartaceo e in digitale.