Estonia, l’isola di Kihnu ultimo modello di società matriarcale | Fotoreportage di Franck Renoir

Non si deve credere che qui le donne detengano tutti i poteri, ma è vero che non esiste il patriarcato. A loro fanno capo gli affari dell’isola, i problemi dell’innovazione e dello sviluppo economico. Ma soprattutto la salvaguardia della cultura e delle tradizioni.

 

L’isola di Kihnu, in Estonia, è considerata l’ultima società matriarcale d’Europa. Le donne, qui, sono soprattutto le custodi della cultura e di tradizioni uniche e millenarie che avrebbero potuto scomparire. Ma la domanda oggi è questa: le nuove generazioni rimarranno nell’isola e ricalcheranno le orme di quelle che le hanno precedute al fine di preservare queste tradizioni? Decine di migliaia di visitatori vengono qui soprattutto attratte dall’ambiente tranquillo, per vivere a contatto con la natura, ma anche per scoprire la cultura di una società che è sempre stata raccontata come “l’ultima società matriarcale d’Europa”.

In realtà le cose sono un po’ più complesse perché se nel patriarcato che conosciamo si lotta ancora per avere una parità uomo-donna a tutti i livelli, si può effettivamente dire che l’isola di Kihnu è una società matriarcale, poiché è molto più egualitaria delle altre. Ma se si crede che qui la donna detenga tutti i poteri bisogna dire che non è così.

Ad esempio, non vige la matrilinearità perché qui il cognome trasmesso ai figli è sempre quello dell’uomo, l’eredità non va prioritariamente alle donne ma è condivisa, non è necessariamente l’uomo che va ad abitare a casa della moglie, il capofamiglia non è la donna, ma la coppia, il potere politico è soggetto al voto su tutti i candidati, uomini e donne, senza vincoli di quote (anche se è vero che attualmente il consiglio comunale è composto prevalentemente da donne).

Oggi il sindaco è un uomo, ma nel mandato precedente era una donna. Quindi sì, siamo davanti a una società matriarcale rispetto a un modello patriarcale, che sarebbe meno egualitario, e siamo in una società matriarcale dal punto di vista organizzativo della vita dell’isola, poiché le donne sostituiscono gli uomini in diversi compiti, pur mantenendo il loro ruolo di madri. Le donne governano efficacemente gli affari dell’isola e sono alla guida di tutte le questioni riguardanti l’innovazione e lo sviluppo economico. Ma svolgono anche un altro ruolo di grande importanza, che in questo caso è esclusivamente femminile, anche se con una qualche partecipazione maschile, ossia quello di mantenere le tradizioni culturali (matrimoniali, tessili, artigianali, gastronomiche e artistiche). L’isolamento geografico, ma anche questo attivismo femminile, il forte senso di comunità e l’attaccamento alla storia e alle tradizioni dell’isola hanno permesso agli abitanti di Kihnu di proteggere e conservare le loro usanze. (F.R.)

 

Ph. Un gruppo di donne dell’Isola di Kihnu danzano durante il Festival di mezza estate nei loro abiti tradizionali.

 

Il servizio completo è pubblicato su Reportage numero 57 (gennaio-marzo 2024), acquistabile qui in formato cartaceo e in digitale.

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