Blocco dei conti, delle carte di credito e sguardi ostili il prezzo da pagare per la guerra decisa da Putin da parte di persone del tutto innocenti e che vivono qui da anni: “Nessuno aveva previsto l’invasione”. Il settore più colpito è quello creditizio, ma c’è anche un ingiustificato boicottaggio della cultura.
In una sola notte Yulia è diventata una inostranka, una straniera: “A tutto questo nessuno di noi era pronto”. La cittadina russa di mezza età – che racconta la sua storia solo dopo averle promesso un nome di fantasia che ne tuteli l’identità – ha lavorato “senza fermarmi mai per vent’anni”, per risparmiare abbastanza e realizzare il suo sogno: “Lasciare Mosca per andare a vivere vicino al mare italiano”. Dopo l’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio scorso, come molti cittadini della Federazione russa, Yulia ha scelto di rimanere in silenzio, ma ha cominciato a notare sguardi ostili intorno a lei. Mentre le notizie del conflitto si ripetevano a ciclo continuo in tv, nel solito bar dove andava al mattino a fare colazione non sono più stati felici di servirle il caffè. L’opinione pubblica italiana si è divisa presto in tifoserie rabbiose, dolorosamente sprovviste di nozioni corrette per decriptare la storia in corso, e Yulia, come molti russi che condannano in silenzio il loro regime, ha smesso di avere rapporti con molti conoscenti che le chiedevano di alzare la voce contro il suo governo: “Non capiscono che, se ci esponiamo, mettiamo in pericolo i nostri amici e parenti rimasti in Russia”. Spaventata, si è isolata. Poi, a inizio marzo, non è più nemmeno riuscita a fare la spesa: “La kartochka, la carta di credito, era diventata solo un pezzo di plastica inutile”.
Visa, Mastercard, American Express. Tra le sanzioni emesse dagli Stati Uniti e dall’Unione europea per indebolire la Russia e le sue truppe che marciavano contro Kiev, c’è stato il congelamento dei conti delle banche russe: misure restrittive dei governi occidentali che hanno bersagliato all’unisono la Federazione, ma anche i suoi cittadini che vivevano all’estero, oltre confine. In questo limbo a cui nessuno si è curato di trovare un nome ci è finita Yulia con migliaia di russi all’estero. (…)
Ph. La cartina geografica dell’ex Urss con i suoi Paesi satellite.
L’articolo completo è pubblicato su Reportage numero 51 (luglio-settembre 2022), acquistabile in libreria e direttamente sul nostro sito, in versione cartacea e digitale.