La maggior parte degli interventi per il rafforzamento delle barriere di confine ha riguardato la sostituzione di quanto era già stato costruito. Tra i folli progetti dell’ex presidente quello di “murare” anche grandi distese di canyon e deserti che nessuno attraverserebbe. Le foto del drone.
Ho una lunga storia personale, che copre un arco di tre decenni, con il muro di confine, da entrambi i lati, ma principalmente lungo il confine condiviso tra la mia nativa California e la Bassa California, in Messico. Quando, nella scorsa primavera, sono tornato negli Stati Uniti per vaccinarmi, ho sentito l’esigenza di salire in macchina con un nuovo strumento visivo, un drone, per documentare dall’alto il muro costruito dagli Stati Uniti, dal Pacifico al Golfo del Messico. Nel suo primo giorno in carica a gennaio, il neo presidente degli Stati Uniti, Joseph R. Biden, aveva annunciato che non costruirà altro muro. Trump, viceversa, aveva promesso di costruirne uno che andasse da un oceano all’altro. Non è stato di parola, ma è riuscito a politicizzare ulteriormente la questione e a dividere gli americani con mezze verità e disinformazione. Secondo i dati contenuti nel Rapporto americano sulle dogane e la protezione delle frontiere dell’8 gennaio scorso, 453 miglia (ovvero 729 km) di barriere di confine sono state costruite sotto Trump, ma solo 47 miglia (76 km) rappresentavano un nuovo muro primario, dove prima non esisteva niente. La maggior parte delle costruzioni doveva sostituire barriere esistenti.
La sostituzione delle barriere per veicoli con muri più alti, tuttavia, impedisce il passaggio non solo alle persone ma anche alla maggior parte della fauna selvatica terrestre, frammentando habitat delicati, interrompendo le rotte migratorie, compresa la frammentazione dell’unico habitat conosciuto del giaguaro che ora a nord del confine non esiste più. Il muro ha poi diviso città e famiglie che hanno interagito per decenni, costringendo i residenti a viaggiare un’ora o più in auto, nel caso ne abbiano una, fino al più vicino check-point per poter attraversare. Il muro ha persino tagliato in due le terre delle popolazioni indigene, rendendo in questo modo pressoché illegale l’accesso. Il Messico ha tradizionalmente chiuso un occhio su questo tipo di attraversamenti, gli Stati Uniti no. Trump progettò di murare grandi distese di canyon e terre desertiche dove non era necessario alcun effetto dissuasivo. Ha fallito. (…) J.W.D.
Ph. La cosiddetta recinzione galleggiante di Algodone, Sand Dunes, che separa la California (Usa) dal Baja California (Messico)
Il servizio completo è pubblicato su Reportage numero 48 (ottobre-dicembre 2021), acquistabile in libreria e qui in versione cartacea e digitale.