Anche in Albania è venuta l’ora dei sindacati | Testo di Christian Elia, foto di Camilla de Maffei

Il movimento di sinistra Op sostiene le lotte sociali ed è costituito prevalentemente da trentenni, che anziché emigrare – come migliaia di giovani – hanno preferito impegnarsi a favore del cambiamento. Il Pil è in crescita, ma gli stipendi medi sono di 250 euro e a Tirana gli affitti sono altissimi.

 

Il posto non è facile da trovare, ci passi davanti, torni indietro, fino a che non scorgi un cancello di ferro che, socchiuso, lascia intravedere una casa nello stile della Tirana anni ‘60, con un piccolo giardino. Appena varcata la soglia dell’edificio, il frastuono della capitale albanese sembra fermarsi di colpo. All’interno ci sono decine di persone, alcune vanno su e giù per la scala che porta agli spazi di co-working e alla sala studio, mentre altre sistemano delle sedie – rigorosamente in circolo – in giardino. Benvenuti al Logu i Shkëndijës (nome che gioca con le parole ‘discorso’ e ‘scintilla’, con omaggio alla rivista Scintilla di Lenin), la scritta Revoluthou, “Rivoluzione”, campeggia fiera sul muro. La riunione di oggi è dedicata all’assemblea per decidere le prossime azioni pubbliche del movimento Organizata Politike (Op, Organizzazione politica), il Logu è la loro base in città. L’età media è bassa, ma in generale sembra una rappresentazione della generazione dei trentenni albanesi, proprio nel trentennale della caduta del regime, con tutte le sue promesse tradite.

“Se devo pensare a un momento in cui questo movimento è nato ti direi, e ti direbbero tutti quelli che sono qui, che è stato un giorno del 2015”, racconta Redi Muci, alto e dinoccolato, docente presso la facoltà di Geologia del Politecnico di Tirana. “Edi Rama era in visita in Italia e, a margine di un incontro con Renzi, all’epoca vostro premier, dichiarò alla stampa che gli imprenditori italiani dovevano venire in Albania, perché qui non ci sono i sindacati. Fu come sentirsi sparare addosso, sentirsi dare degli schiavi dal tuo stesso primo ministro. Proprio lui, poi, che nel 2013 prese il potere sorretto da tanti come noi, che lo immaginavano esponente del cambiamento tanto atteso. (…)

 

Ph. Attivisti di Logu i Shkëndijës in assemblea nella sede dell’organizzazionebase del movimento Organizata Politike a Tirana.

 

Il servizio completo è pubblicato su Reportage numero 47, acquistabile in libreria e qui in versione cartacea e digitale.

 

 

 

 

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