Anche in Argentina cresce il movimento per l’aborto legale | testo e foto di Serena Chiodo

Oltre 700 gruppi tra organizzazioni sociali, collettivi, sindacati, cooperative insieme nella lotta. L’obiettivo è il ribaltamento della legge attuale che, in base al codice penale del 1921, considera l’interruzione di gravidanza un reato con pene da uno a quattro anni di reclusione.

 

Nell’ottobre scorso Mauricio Macri, presidente dell’Argentina dal dicembre 2015, ha perso le elezioni ed è stato mandato a casa da Alberto Fernandez, candidato del Frente de Todos e appoggiato da Cristina Kirchner. A tre settimane dal termine dell’incarico, tuttavia, era riuscito a revocare una risoluzione che attualizzava il protocollo sull’aborto ampliandone i criteri di legittimità, ad esempio permettendo l’interruzione di gravidanza anche alle adolescenti – nei casi previsti dalla legge – pur senza il consenso dei genitori. Prima ancora di essere eletto, Fernandez ha invertito la rotta: “Vogliamo più diritti e libertà per tutti. L’aborto sarà legale”, ha affermato il 14 novembre, durante la presentazione del libro Somos Belén sul caso di una 27enne di Tucuman accusata di omicidio per un aborto spontaneo e che scontò quasi tre anni di carcere prima di essere assolta.

Le posizioni dei due protagonisti politici, benché opposte, dicono come l’aborto sia ormai un tema centrale nel dibattito pubblico argentino: un risultato dei molteplici movimenti femministi attivi nel Paese, confluiti sotto la Campagna nazionale per l’aborto legale, sicuro e gratuito. “Fino a qualche anno fa nessuno parlava di aborto, ma attraverso il costante lavoro nelle strade, sui luoghi di lavoro, nelle scuole, i media si sono accorti di noi e il tema è diventato sempre più visibile, fino a essere imprescindibile”, afferma Yanina Waldhorn, rappresentante della campagna.

Sorta dal diciottesimo ‘Incontro nazionale di donne’ tenuto a Rosario nel 2003, la Campaña nacional por el derecho al aborto Legal, seguro y gratuito era stata lanciata ufficialmente il 28 maggio 2015, in occasione della Giornata internazionale per la salute della donna. (…)

 

ph. Una performance di denuncia dei rischi degli aborti clandestini durante la manifestazione a favore dell’aborto in piazza del Congresso, Buenos Aires.

 

Il servizio completo è pubblicato su Reportage numero 41, acquistabile in versione cartacea e in digitale.

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