Sono qui, a Ekaterinburg, per provare a capire il mondo sommerso e silenzioso delle donne con problemi di alcolismo, in un Paese – la Russia – in cui si beve in maniera trasversale, a tutte le età e a ogni livello sociale, dove l’alcol non costa molto, è parte integrante della tradizione culturale, riscalda dal freddo, ma non perdona. I dati relativi all’alcolismo femminile sono ancora poco chiari, vergogna, ignoranza e senso di colpa costringono le donne in una totale solitudine, nei confronti delle loro famiglie. Molte di loro bevono di nascosto, spesso cominciano con i propri mariti, alcolisti anch’essi, o quasi, e poi finiscono nella dipendenza senza accorgersene. Per gli uomini, invece, i dati dicono che il 43 per cento muore a causa di abuso di alcol a un’età media è intorno ai 59 anni, 17 in meno rispetto all’Italia. Le cause dell’alcolismo delle donne sono quasi sempre legate a problemi nell’ambito familiare, mariti violenti, storie di solitudine, problemi economici ma anche malattie psichiatriche non trattate. La Russia è una potenza politica mondiale, ma l’accesso alla ricchezza non è ancora distribuito in maniera equa per tutti, rimane forte lo squilibrio tra ricchi e poveri e manca una vera classe media. Il sistema sanitario, inoltre, è ancora debole e il sostegno per i disagiati con un programma governativo di welfare è lontano dagli standard europei. (…)
ph. Marina, 45 anni, cucina per la comunità
L’articolo completo è pubblicato su Reportage n. 40 acquistabile qui in cartaceo e in versione digitale