L’apertura del nuovo numero di Reportage (ottobre-dicembre 2018) è dedicata all’immensa tragedia di Genova, una ferita che non sarà facile rimarginare anche dopo la ricostruzione del ponte, chissà quando. La scrittrice Rosa Matteucci racconta del dolore dei parenti delle vittime, ma anche dei problemi delle famiglie “sfollate” e della solitudine dei gatti, che sono rimasti senza padrone e si aggirano tristi nel quartiere abbandonato. Le foto sono di Fabio Bussalino, fotografo genovese di Repubblica. La copertina, invece, riguarda il lavoro “Like a bird” di Johanna-Maria Fritz, vincitrice della seconda edizione del Premio internazionale di fotogiornalismo promosso dalla nostra rivista (all’interno il suo portfolio con altre 16 fotografie). Segue il reportage da Chisinau, la capitale della Moldavia, di Cecilia Ricchi, la quale è entrata in un edificio pressoché unico, la torre-alveare di 22 piani a base perfettamente circolare. Cecilia ha intervistato (e fotografato) numerosi inquilini sulla storia della costruzione e sui loro desideri per il futuro.
Lo sfoglio della rivista prosegue con una rievocazione di Samuel Bregolin del bombardamento nazifascista di Guernica del ’37, senza dimenticare di fare il punto sul presente, che registra continue polemiche degli ex franchisti. La germanista Micaela Latini ci accompagna invece in un passeggiata per Weimar, dove lo spirito di Goethe è vivissimo. Un reportage sui migranti che hanno fatto dietrofront, ovvero i marocchini che dall’Italia tornano nel loro Paese e trovano non pochi problemi di reinserimento è opera di Alessandro Ricci (il testo) e di Stefano Miliffi (le foto). La giornalista Gabriella Saba, invece, si occupa del movimento femminista cileno, che ha dato e cntinua a dar vita a innumerevoli manifestazioni nelle università contro il “modello patriarcale” vigente e le molestie sessuali.
Rimaniamo nelle Americhe con il reportage di Virginia Negro dal Nicaragua, dove l’ex leader sandinista Ortega, ora alleato con la Chiesa cattolica, è quotidianamente contestato dalla popolazione dopo, in primo luogo, la sua riforma delle pensioni (le foto sono del fotoreporter Jorge Mejia Peralta). Il nostro “giro del mondo” ci porta poi a Hong Kong e Macao: Lorenzo Pompeo pone a confronto le due “sorelle” cinesi, una ricca e l’altra povera, anche se quest’ultima sta fondando la sua economia sui casinò e pare abbia superato Las Vegas per giro d’affari. Chiude la lunga sezione dei reportage il portfolio di Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni dedicato alle grandi opere avviate da Erdogan in Turchia: il nuovo e gigantesco aeroporto in costruzione, la grande moschea, un nuovo ponte sul Bosforo, un canale che colleghi il Bosforo al Mar nero, progetti che molto probabilmente saranno un fallimento, considerata la crisi dell’economia e una moneta che, dopo la svalutazione, non vale più nulla.
Non mancano, come d’abitudine, la rubrica con cinque recensioni di libri, “Un autore un libro” (Maria Camilla Brunetti intervista Marino Magliani sul suo ultimo romanzo), la Lettera Aperta di Valerio Magrelli, il racconto (questa volta lo firma Giacomo Sartori), l’editoriale di Riccardo De Gennaro e la foto vintage che ricorda l’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura a Boris Pasternak, che dovette rifiutarlo su pressione del regime dell’Unione Sovietica.