Il tema della sesta edizione del Ragusa Foto Festival, che inaugurerà il 30 giugno prossimo, di grande urgenza e attualità, è quello degli effetti dei cambiamenti climatici e dei comportamenti che mettono quotidianamente in pericolo il pianeta e l’umanità.
Sei sono le mostre di questa edizione, quattro personali e due collettive.
Tra i nomi dei fotografi ospiti quest’anno a Ragusa troviamo Peter Bauza, fotoreporter tedesco vincitore WPP 2017, in mostra con il suo racconto visivo “Copacabana Palace”, attraverso il quale rivela la dura quotidianità di 300 famiglie che occupano un complesso condominiale mai terminato, costruito oltre 30 anni fa, a circa 60 km da Rio De Janeiro. Al buio, senza acqua, elettricità e sistema fognario, gli “squatters” sono il volto scomodo delle Olimpiadi di Rio 2016, focolaio di malattie provocate da condizioni igieniche precarie.
Francesco Zizola, pluripremiato fotogiornalista italiano, presenta “The dark side of the (honey) moon”, uno dei suoi progetti dedicato al lato nascosto delle Isole Maldive, paradiso in pericolo che rischia di scomparire sommerso dall’Oceano Indiano, come conseguenza del riscaldamento globale e regime islamico oppressivo guidato da un presidente non eletto, dove la vendita di alcolici è proibita, dove sempre più donne sono costrette a indossare il velo e dove la libertà di stampa, così come i diritti umani, sono una chimera.
“Poison“, il lavoro di Guia Besana, fotografa italiana che vive tra Parigi e Barcellona, è invece incentrato sulle conseguenza alle quali alcuni comportamenti umani sbagliati possono portare.
Così ne parla la fotografa, “negli ultimi 35 anni la biodiversità è diminuita di oltre un quarto a causa della crescita della popolazione e dei nostri consumi. Sottovalutare il problema sta diventando insostenibile perché la distruzione degli habitat sta provocando una diminuzione delle specie. Alla complessità di queste problematiche si devono aggiungere le conseguenze dei cambiamenti climatici”.
Il progetto di Andrea Alessio, “Un_Natural Bestiary”, è una denuncia del come sia morta la nostra natura animale chiusa su sé stessa tra i propri artifici.
La collettiva “Climate smart evolution” cura di Hossein Farmani e Silvia Gaiani rappresenta una selezione di immagini scattate da maestri della fotografia tra i più famosi a livello mondiale – provenienti della mostra collettiva “Addressing Climate Change Legacy” delle Nazioni Unite allestita da Hossein Farmani e Susan Baraz per l’apertura della Cop 21 di Parigi, la conferenza che riunisce i capi di Stato, svoltasi a Parigi nel 2015, per definire le responsabilità da assumere per limitare i fenomeni di cambiamento climatico.
“Territori di formazione“, invece, a cura di Paola Binante – fotografa professionista, docente e coordinatrice del corso specialistico di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e del corso specialistico in Fotografia all’ISIA, (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Urbino – è un percorso che comprende i lavori di 7 giovani autori italiani. Il progetto esplora l’uso della fotografia come indagine sul territorio partendo dal presupposto che la comunicazione visiva, e la fotografia in particolare, siano uno strumento di analisi, una scrittura capace di diverse interpretazioni.
E ancora letture portfolio, conferenze e incontri animeranno questa sesta edizione del Ragusa Foto Festival.
Giornate Inaugurali Venerdi 30 giugno – Domenica 2 luglio 2017
Mostre 30 Giugno – 30 Luglio