Ho cominciato a lavorare sul mio progetto a lungo termine “The Dream” nel 2011, documentando la più grande crisi profughi e migranti dalla Seconda Guerra Mondiale in poi. Negli ultimi cinque anni ho viaggiato in più di dieci paesi e incontrato migliaia di persone spinte dal sogno di una nuova esistenza, ovvero intraprendere il viaggio della speranza alla ricerca di un futuro migliore.
“The Dream” vuole dare un volto ai numeri e, attraverso un approccio intimo ed emozionale, ritrovare l’umanità nella tragedia, sviluppando una riflessione sui sogni e sulle speranze dei migranti.
Nel 2015, quando sono stato per la prima volta a Lesbos, un flusso di migliaia di persone in fuga dai conflitti e provenienti da Afghanistan, Pakistan e Siria, approdava quotidianamente su quest’isola greca, facendone il principale porto d’Europa. Da li, il nuovo popolo degli sfollati intraprendeva le rotte balcaniche verso Germania, Francia, Svezia, Finlandia e altri paesi europei.
Tornatovi nel 2016, a prima vista Lesbos sembrava dirigersi verso un’apparente normalità, che nascondeva però il vero dramma della quotidianità di tutti gli sfollati intrappolati nell’isola. Come effetto dell’accordo fra Europa e Turchia, l’arrivo dei profughi è drasticamente diminuito, i traghetti hanno cominciato a rimpatriare e trasportare i migranti verso la terraferma e tutti i centri di accoglienza allestiti dai volontari sono stati smantellati.
Le immagini pubblicate in queste pagine sono un contributo affinché si continui a parlare di una crisi – derivante dal più grande esodo della storia contemporanea – che, sebbene spesso nascosta ai nostri occhi e lontana dagli interessi mediatici, non trova soluzione.
Il portfolio completo è pubblicato su Reportage n. 27, in libreria e acquistabile in cartaceo e in ebook sul nostro sito.
photo credit: Fabio Bucciarelli