“Se uno passasse un anno intero in vacanza, divertirsi sarebbe stressante come lavorare”, diceva Shakespeare nell’Enrico IV. La crisi economica non ha spento la voglia di staccare la spina, ma sicuramente ha reso lavoro la ricerca obbligata di soluzioni low cost. Dall’ultima indagine Coldiretti-Ixè è emerso che quest’estate sei italiani su dieci hanno scelto di non spendere più di 500 euro per le ferie. Ma il numero delle persone che si muovono in Italia o all’estero, è salito da 23,7 a 30 milioni rispetto a dieci anni fa. Ci sono più soggetti che viaggiano, eppure la spesa complessiva tra alloggio, cibo, servizi e divertimento si è ridotta, dai 19,6 miliardi del 2005 agli attuali 15,1 miliardi. Il risparmio parte dalla scelta della destinazione: spesso si resta nella propria regione, o comunque sul territorio nazionale (l’82% dei casi), mentre si taglia la durata. Il 27% dei viaggiatori si accontenta di un periodo compreso fra quattro giorni e una settimana, il 26% mette insieme due settimane, e solo il 5% di chi va in vacanza può ancora permettersi un mese intero.
La meta per eccellenza dell’estate rimane il mare (70%), il resto degli italiani che lasciano le città si divide fra montagna (17%), campagna, oasi e parchi naturali. Aumentano le persone che scelgono i lidi attrezzati, dal 42 al 45%, Un terzo del budget è destinato al cibo. Si viaggia soprattutto in coppia o in famiglia, il mezzo preferito resta l’automobile, le prenotazioni si fanno su internet o si approfitta di qualche offerta last minute. La disponibilità economica resta precaria e, rispetto all’anno scorso, le persone che hanno dichiarato di voler risparmiare nei mesi estivi sono passate dal 34 al 36%. In dieci anni sono cambiati anche i percorsi, hanno guadagnato importanza le destinazioni d’arte mentre ha perso un po’ di terreno il tour enogastronomico. Tra le mete italiane la Puglia tiene banco con il 17%, rispetto al 16% dello scorso anno. Seguono Sicilia, Toscana, Emilia Romagna e Sardegna.
Il 45% di chi parte per svago indica la disponibilità di denaro come fattore determinante per stabilire la durata del viaggio. E c’è anche chi sceglie di chiedere un prestito per non restare a casa: i numeri elaborati da Facile.it e da Prestiti.it dicono che nel primo semestre di quest’anno sono stati erogati finanziamenti per le vacanze per un totale di 26 milioni di euro. Anche se nella logica del risparmio si è ridotta la cifra media richiesta rispetto allo scorso anno, dai 5.300 euro del 2014 ai 4.200 di oggi. Cambia anche l’orientamento sul numero delle rate: l’anno scorso si sceglieva di pagare mediamente in 42 mesi, quest’anno in 47. All’insegna dell’hic et nunc figlio della precarietà, la vacanza di oggi graverà per i quattro anni successivi sul budget familiare. Cresce anche l’età media di chi chiede un finanziamento, da 38 a 41 anni, e cala la percentuale dei viaggi di nozze sul totale. Il maggior numero di richieste arriva da Lombardia e Campania.
La vera novità rispetto a dieci anni fa è che nelle case vacanza diventa fondamentale il collegamento internet per il 40% degli ospiti (nel 2005 si fermava al 10%). D’altra parte il possesso di smartphone e tablet fra gli italiani è passato da 80,8% a 93,6%, mentre quello di computer da 43,9% a 63,2%. L’accesso alla rete è quasi raddoppiato in dieci anni, passando da 34,5% a 64%. Dunque non stupisce che fra i servizi richiesti a chi affitta il collegamento wi-fi risulti essenziale. Perché andare in vacanza non vuol dire mettersi in modalità off line, tutt’altro. Gli italiani in vacanza restano connessi, anzi usano la rete per organizzarsi la vacanza, prima di partire e durante la permanenza. La connessione non è interpretata come motivo di stress ma come strumento di contatto fra vita off line e on line dall’81% degli italiani in vacanza. Sebbene quasi la metà delle donne dichiarino di preferire ancora un buon libro a Whatsapp e Facebook. Per il 47% degli uomini invece lo smartphone resta il primo oggetto di cui non si può fare a meno.