testo di Lello Voce – fotografie di Marco Cipriani
“Che cos’hanno in comune Giulia, figlia di Ottaviano Augusto, Agrippina, moglie di Germanico, Ottavia, sfortunata consorte di Nerone, Gaetano Bresci, l’anarchico che uccise a colpi di rivoltella Umberto I per vendicare i morti fatti da Bava Beccaris, Luigi Settembrini, patriota liberale e moderatissimo, perseguitato dai Borboni e poi deluso dai Savoia, Sandro Pertini e Umberto Terracini, partigiani, Giuseppe Mariani, anarchico anche lui, autore di uno degli attentati più crudeli, inutili, orribili della storia dell’anarchismo, condannato per primo da Errico Malatesta stesso, quello al Cinema Diana di Milano, nel 1921, Salvatore, guida naturalistica e artistica, e Eugenio Perucatti, funzionario statale, direttore di carceri ed ergastoli, che dovette infrangere la legge, perché la Costituzione fosse infine realmente applicata?
Hanno in comune un’isola, o meglio uno scoglio, anzi un ergastolo: quello di Santo Stefano (…)”
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