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“Giugno 2006. Roma a pochi passi dal Pantheon, esterno giorno, tardissima mattinata. Seduti a un tavolino all’aperto, il famoso regista e ancor più famoso attore di cinema e teatro, per brevità chiamato X, che ha “firmato” la regia di due miei testi, confluiti in un solo spettacolo che ha debuttato la sera prima con grande successo, e l’autore, prendono un caffè. L’autore ha chiesto l’incontro per comunicare qualcosa a X che ritiene essere di fondamentale importanza. X, che ha graziosamente acconsentito, appare sorridente, rilassato e, dopo il successo della sera prima e l’ottimo andamento della pre-vendita, che vede già esauriti i posti per le prime due settimane delle quattro previste, ancora più ripieno di se stesso del solito. Mai stato nella sua testa. Mai stato nella testa di nessuno in verità. Ma sono quasi certo che si aspettasse dei ringraziamenti”. (…)