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Il Reportage, nuova rivista trimestrale in libreria da gennaio, 10 euro
Una nuova rivista, “il Reportage”, sarà in libreria dai primi di gennaio. È un “trimestrale di scrittura, giornalismo e fotografia”, che nasce dall’esigenza di riscoprire e dare spazio a una forma di giornalismo, spesso a cavallo con la letteratura, un po’ dimenticata o perlomeno sacrificata nei giornali di oggi. Il reportage ha avuto anni ruggenti (vi si sono dedicate tutte le grandi firme del giornalismo e moltissimi scrittori: come non ricordare i nostri Buzzati e Parise, per non dire di Hemingway, Orwell, Garcia Marquez?), che sembrano purtroppo lontani. Ma un reportage può avere due linguaggi, quello del testo e quello delle immagini.
Gli esempi di Epoca o dell’Illustrazione Italiana parlano chiaro. A questo proposito, la rivista – edita da Edizioni Centouno – intende valorizzare la figura del fotoreporter, garantendo ai grandi fotogiornalisti pari dignità con coloro che firmano i pezzi di testo: il punto di vista del fotografo si affianca, non si accavalla, a quello del giornalista e dello scrittore. E non a caso ampio spazio è dedicato al fotoreportage, fatto di sole foto che parlano da sé. C’è anche una rubrica di una sola foto, la foto Vintage, collocabile tra gli anni ‘50 e i ’70, che racconta una storia con un solo scatto.
Questa rivista (direttore è Riccardo De Gennaro, photo-editor Mauro Guglielminotti) ha una concezione molto flessibile del reportage, che può essere anche un’inchiesta-denuncia, un’intervista, un viaggio letterario, un diario. Anche la fiction non è trascurata: ogni numero di Reportage, che si avvarrà anche di un sito internet (www.ilreportage.com), ospiterà un racconto. Il primo è di Dario Voltolini.
Tema del primo numero sono le periferie: Catania strangolata dalla mafia nel racconto di Riccardo Orioles e Pippo Scatà con le foto sulle mafie di Alberto Giuliani; i quartieri periferici di New York e Detroit, svuotati dal boom dei mutui, raccontati da Eleonora Bianchini e Mauro Guglielminotti: quel pezzo tragico di storia della “periferica” Argentina nell’intervista di Alejandro Brittos a uno dei guerriglieri superstiti al massacro di Trelew nel 1972 con i ritratti di Simone Perolari; la borgata di Ostia, dove fu ucciso Pasolini, descritta da Beppe Sebaste e dalla fotografa Maria Andreozzi. Ma anche Hong Kong, come in un “viaggio fino alla fine del mondo”, con lo scrittore Carlo Grande e il fotoreporter Francesco Acerbis, il “viaggio senza viaggio” di Fabio Sebastiani (le foto sono di Stefano Snaidero) nella metropolitana di Roma, il “trip” del drogato di eroina raccontato anche in chiave saggistica dal poeta Lello Voce con le foto di Jessica Dimmocks. Ci sono poi i fotoreportage sull’Africa di Ron Haviv e sui campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau di Ivo Saglietti.
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